Adelphi ha finalmente pubblicato, Vita e destino, di Vasilij Grossman (pp 1024, 827 35 34 euro). Di Grossman Adelphi già pubblica Tutto Scorre.
Si tratta di un libro fondamentale – scritto negli anni ’50 – per comprendere una parte importante del ventesimo secolo, un libro che però per alcuni anni è rimasto fuori catalogo: l’editore Jaca Book infatti non l’ha più stampato dal 2005 e non si trovano trovavano copie nelle librerie (visto che Adelphi ancora non ha aggiornato il catalogo online, il link è alla scheda di Jaca Book).
E’ un libro sulla guerra e sui campi di internamento e sterminio, un libro che rivede tutta la storia della prima metà del secolo alla luce di Treblinka e della Kolyma. Di Grossman abbiamo parlato altre volte su questo blog.
Questo il testo sul risvolto:
«Ho appena terminato un grande romanzo a cui ho lavorato per quasi dieci anni…» scriveva nel 1960 Vasilij Grossman, scrittore noto in patria sin dagli anni Trenta (e fra i primi corrispondenti di guerra a entrare, al seguito dell’Armata Rossa, nell’inferno di Treblinka). Non sapeva, Grossman, che in quel momento il manoscritto della sua immensa epopea (che aveva la dichiarata ambizione di essere il Guerra e pace del Novecento) era già all’esame del Comitato centrale. Tant’è che nel febbraio del 1961 due agenti del KGB confischeranno non solo il manoscritto, ma anche le carte carbone e le minute, e perfino i nastri della macchina per scrivere: del «grande romanzo» non deve rimanere traccia. Gli occhiuti burocrati sovietici hanno intuito subito quanto fosse temibile per il regime un libro come Vita e destino: forse più ancora del Dottor Živago. Quello che può sembrare solo un vasto, appassionante affresco storico si rivela infatti, ben presto, per ciò che è: una bruciante riflessione sul male. Del male (attraverso le vicende di un gran numero di personaggi in un modo o nell’altro collegati fra loro, e in mezzo ai quali incontriamo vittime e carnefici, eroi e traditori, idealisti e leccapiedi – fino ai due massimi protagonisti storici, Hitler e Stalin) Vasilij Grossman svela con implacabile acutezza la natura, che è menzogna e cancellazione della verità mediante la mistificazione più abietta: quella di ammantarsi di bene, un bene astratto e universale nel cui nome si compie ogni atrocità e ogni bassezza, e che induce a piegare il capo davanti alle sue sublimi esigenze. «Libri come Vita e destino» ha scritto George Steiner «eclissano quasi tutti i romanzi che oggi, in Occidente, vengono presi sul serio».
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