Ogni libro ha un suo tempo (per essere scelto prima, per essere letto poi). Come in un orologio, riesci a percepirne il ticchettio ma non ne vedi il meccanismo. Alcuni libri corrono, altri camminano, altri sonnecchiano. E in modo diverso per ciascuno di noi. E tra noi e loro, come un’intercapedine invisibile, sta il tempo. Italo Calvino scrive nelle Lezioni Americane:
“Non voglio dire che la rapidità sia un valore in sé: il tempo narrativo può essere anche ritardante o ciclico, o immobile. In ogni caso il racconto è un’operazione sulla durata, un incantesimo che agisce sullo scorrere del tempo, contraendolo o dilatandolo”.
Il tempo per esempio può fermarsi del tutto, come nel castello della bella addormentata di Charles Perrault (gli esempi citati di seguito sono sempre di Calvino):
“Perfino gli spiedi ch’erano nel camino, carichi di pernici e fagiani, si addormentarono, e si addormentò anche il fuoco. Tutto ciò avvenne in un attimo: le fate sono assai svelte nelle loro faccende”.
E più sotto, parlando della dilatazione del tempo per proliferazione interna da una storia all’altra, cita anche le Mille e una notte:
“Sheherazade racconta una storia in cui si racconta una storia in cui si racconta una storia e così via. L’arte che permette a Sheherazade di salvarsi la vita ogni notte sta nel saper incatenare una storia all’altra e nel sapersi interrompere al momento giusto: due operazioni sulla continuità e discontinuità del tempo. È un segreto di ritmo, una cattura del tempo che possiamo riconoscere dalle origini: nell’epica per effetto della metrica del verso, nella narrazione in prosa per gli effetti che tengono vivo il desiderio di ascoltare il seguito”.
Dunque, è tutta una questione di ritmo. Nel Don Chisciotte ho camminato come in montagna, il passo era sicuro e cadenzato, anche se in salita. Nei Tre Moschettieri continuavo a cambiare andatura: acceleravo, rallentavo, mi fermavo. In Tenera è la notte ho corso sempre, per arrivare in fondo il prima possibile. Ho usato come esempio tre classici ma vale per qualunque libro. E, certamente, per qualunque genere. Che ritmo ha il libro che state leggendo?
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