Non fatevi ingannare dal titolo di questo post, non sto per propinarvi una recensione dell’ultimo libro sui Faraoni scritto da Valerio Massimo Manfredi. Voglio solo condividere con voi il mio status mentale degli ultimi giorni, status che non ha nulla a che vedere con divinità perdute dell’antico Egitto… ma con un piccolo sito che mi ha completamente posseduto nel giro di una settimana.
Sto parlando di aNobii il luogo internettiano in cui condividere la propria biblioteca. Si, avete capito bene. Un sito unicamente dedicato ai vostri libri, ma anche un social network che vi permette di trovare le vostre “anime gemelle letterarie”. Praticamente una droga per bibliofili.
Più libri inserisco, più aNobii mi trova persone con “Similar tastes” e mi permette di sbirciare tra i loro “scaffali”, alla ricerca del libro che avrei sempre voluto leggere ma che nessuno mi ha mai consigliato.
In effetti, la curiosità per questo tool mi è venuta nella disperata ricerca di un tomo in grado di sostituire l’esperienza mistica che l’estate scorsa mi aveva regalato “The Magus” di Fowles (peraltro se avete consigli, fatevi sotto!). Così, da 10 giorni passo le mie notti a ripensare ai romanzi che ho amato di più – impresa non facile per una smemorata che ha traslocato 4 volte tra States e Europa negli ultimi 2 anni, disperdendo inevitabilmente tutti i suoi libri – ad inserirli in aNobii, emettere giudizi, stillare classifiche, lasciare commenti e a scoprire “more like-minded people” alla ricerca del “libro perfetto”.
Inutile dire che aNobbi è integrato con Amazon e potete ordinare al volo i vostri libri preferiti, così come downloadare la vostra wish list, ma non voglio svelarvi di più. Fateci un giro e ditemi la vostra. Vi avviso, però, può dare dipendenza.
E se poi, anche voi doveste entrare nel tunnel, sappiate che potete sempre trovarmi qui per un po’ di conforto tra uno scaffale e l’altro.
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