Alla ricerca di concetti che aiutino e contribuiscano a definire cosa
sia un gruppo di lettura, trovo queste righe di Roland Barthes –
Antoine Compagnon, in “Lettura”, Enciclopedia Einaudi, 1979.
Aiutano, anche se una parte esprime sentimenti, affetti, concezioni,
affatto contrari all’idea di _ spazio pubblico _ dedicato al libro,
con il quale stiamo avvicinando il nucleo, l’essenza del gruppo di
lettura.
Ecco le note dei due:
—-
_ La lettura, soprattutto quando essa conosce il desiderio, ha
peraltro un aspetto ambiguo: � possessiva. Il godimento si associa a
un atto di dominio. _ (…)
Non � detto che si voglia parlare dei libri che ci hanno segnato. –
Una delle ragioni per le quali si ha difficolt� a farlo: � proprio
l’amore per questi libri; non sono oggetti realmente distinti da me,
non me ne separo volentieri, vorrei sempre averli addosso.
Mi dispiace darli ad altri, non solo prestarli, ma persino darne i
titoli. Non vorrei consigliare a nessuno un libro che amo: “se lo
amasse, mi darebbe fastidio perch� me ne spossesserebbe un poco, ma se
non lo amasse e se me lo dicesse (…) ci� sarebbe molto pi� grave. Il
libro rischierebbe di svalutarsi, e io di perdere uno degli oggetti
che mi compongono: certo dovrei scegliere: o il libro o l’amico.
-I due autori per� offrono un contrappunto:
“Non si dovrebbe per� far troppo nera la situazione poich� accade
talvolta che si divida una lettura con qualcuno: si legge insieme, ci
si accorge che le biblioteche intime di ciascuno hanno una zona
d’_intersezione_. Allora � tutta un’altra cosa: � l’amore che nasce da
una lettura.
——-
Ecco, lavoriamo su quella zona d’intersezione.
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